martedì 7 giugno 2016

S.M.O.M. 16 - ex Sanatorio Muzio Gallo

II Palazzo del Cannone, definito da tutti tale perché a mezzogiorno veniva sparato un colpo di cannone, fu costruito nella seconda metà del 1800 su disegno dell’architetto Fontana. Il palazzo passò poi ai conti Gallo di Osimo e nel 1933 fu donato alla Provincia di Ancona dalla contessa Ida, vedova del conte Muzio Gallo.
 La Provincia lo assegnò al consorzio antitubercolare perché fosse adibito alla cura dei malati di tubercolosi. I lavori proseguirono per anni, interrotti dalla guerra e dalla mancanza di fondi. Nonostante tutto il nosocomio fu inaugurato nel 1959.
Esso fu dato in gestione ai Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta (da qui il nome di SMOM): nel 1973 la gestione divenne pubblica e l’ospedale, oltre ad acquisire altre specializzazioni, divenne un importante centro pneumologico. 

 La dislocazione e gli ettari di parco circostanti favorirono la crescita in termini di competenze e di importanza; molte persone dei paesi e regioni limitrofe, venivano per curarsi in quell'importante e considerato nosocomio.
Purtroppo nel 1988, alcuni politici e dirigenti che in quel tempo amministravano la città di Osimo, decisero di chiudere lo SMOM.
Dieci anni dopo l’accordo tra ASUR e Lega del Filo d’Oro per la sistemazione dell’ospedale.. milioni di euro stanziati, primi lavori iniziati e poi piu' nulla...da anni ormai.

da Libero


Scrive Pier Stefano Gallo: 
Il bene di Ida Gallo è stato donato alla comunità e sarei felice se la comunità osimana decidesse di unirsi per riconquistare il reale possesso di questo splendido luogo riportandovi il dovuto decoro e non ultimo onorando non solo la memoria di Muzio Gallo ma soprattutto il grande gesto ed i desideri della sua amata moglie, la Contessa Ida. Quest’ennesimo furto ci ricorda lo stato di abbandono dello SMOM che è specchio di una civiltà in decadenza ove neanche il desiderio di chi dona qualcosa viene più rispettato (ed una villa non è certo poco soprattutto se si tiene conto che la donazione è stata effettuata ben prima del decesso e che quindi Ida Gallo si privò del godimento in vita di quel piacevole ambiente)”.











































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